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S. Rostagno, Realtà e realizzazione in Karl Barth

In Barth la relazione tra realtà e realizzazione costituisce una tematica fondamentale, ripresa a proposito della creazione, della cristologia, dell’ecclesiologia e dell’etica. L’articolo commenta le Tabelle, dove vengono indicati e in parte trascritti i luoghi in cui Barth fa uso dei termini «realizzare», «realizzazione» nella sua Dogmatica. La realtà è l’attuarsi di un rapporto vitale e va riconosciuta come tale (in questo senso è spesso usato il verbo realisieren). Sulla base di tale riconoscimento, si estende nel tempo il realizzare umano. Lo sguardo non si rivolge all’indietro, verso un ideale ancora da realizzare, ma avanti, verso un territorio ancora da esplorare.

S. Rostagno, Reality and Realisation in Karl Barth

In Barth, the relationship between reality and realisation constitutes a fundamental theme, which comes up in his discussion of creation, his Christology, ecclesiology, and ethics. This article comments on the List which indicates where Barth uses the words ‘realise’, ‘realisation’ in his Dogmatics. Reality means to come into effect in a vital relationship and to be recognised as such (in this sense Barth often uses the verb realisieren). Through this recognition, human realisation extends across time. Our glance is not turned backwards towards an ideal still to be realised, but rather forwards towards a territory still to be explored.

C. Landi, I miracoli di Gesù nella pittura e nella scultura dei primi secoli del cristianesimo

Nelle comunità cristiane dei primi secoli, il Cristo è il protagonista della nuova vita in Dio. Egli stesso e il suo agire sono considerati espressione di forza salvifica. Egli e i miracoli che compie divengono i soggetti principali delle rappresentazioni che decorano gli ambienti delle catacombe, le iscrizioni e i sarcofagi dei primi secoli del Cristianesimo, dove il tema iconografico pittorico o scultoreo diviene non solo testimonianza della fede del credente, ma anche uno strumento di divulgazione del nuovo pensiero religioso. L’iconografia cristiana, affiancandoSINTESI DEGLI ARTICOLI 447
la tradizione orale, si fa portatrice di concetti sempre più complessi ed elaborati che sono espressione del maturare del pensiero teologico cristiano e in questa sua ricerca espressiva si muove all’interno di canoni stilistici che ne dimostrano l’appartenenza all’arte tardoantica contemporanea.

C. Landi, Jesus’ Miracles in early Christian Painting and Sculpture

In Christian communities of the early centuries, Christ is the protagonist of the new life in God. He himself and his actions are considered the expression of a saving power. He and his miracles became then the principal subject of images which adorn catacombs, inscriptions and sarcophagi of the earl Christian century, where the iconographic theme turns out to be not only a testimony to the believer’s faith but also a means of diffusing of a new religious idea. Christian iconography, side by side with the oral tradition, expresses more and more complex and elaborate concepts and reflects the maturing of Christian theological thought. In its search for a suitable expression of religious belief, this art stays within the canons of late ancient art.

F. Ferrario, Il battesimo nella tradizione riformata. Due prospettive teologiche

L’articolo esamina i lineamenti fondamentali della teologia battesimale di Calvino e di Karl Barth, cercando di mettere in luce come la prima critica barthiana al battesimo dei fanciulli, formulata nel 1943, si muova, dal punto di vista della struttura argomentativa, nella scia di Calvino e adducendo ragioni genuinamente calviniane. Diversa la posizione dell’ultimo Barth il quale, per alcuni aspetti, propone una prospettiva più vicina a Zwingli che al riformatore ginevrino.


F. Ferrario, Baptism in the Reform Tradition. Two Theological Perspectives

This article examines the fundamental outline of the baptismal theology of Calvin and of Karl Barth. It examines Barth’s early criticism of infant baptism which was formulated in 1943 and uses a way of reasoning which is thoroughly Calvinistic. Barth’s later position is quite different, and is in some ways closer to Zwingli than to Calvin.


M. Marottoli, Ontologia della relazione ed etica della differenza nel pensiero di Luce Irigaray

Il primato dell’etica sull’ontologia è il dato-presupposto della filosofia della differenza, a partire dal quale è possibile pensare l’essere in un modo nuovo: il suo modo originario! Originario, in quanto l’essere è due: donna, uomo; nuovo, in quanto pensare l’essere-due richiede una radicale lettura critica del linguaggio, della storia del pensiero occidentale. Nell’opera della Irigaray tale lettura critica è sviluppata in modo coerente al primato dell’etica e approda a una proposta di cittadinanza democratica.

M. Marottoli, The Ontology of Relationshipandthe Ethicsof Difference in the Thought of Luce Irigaray

The primacy of ethics over ontology is a presupposition of the philosophy of difference. Beginning from that it is possible to think of being in a new way its original way! Its original being is dual: woman, man; new because to think being needs a radical critical reading of language, of the history of western thought. In her work, Irigaray develops just such a critical reading coherently to the primacy of ethics to sketch a proposal of democratic citizenship.