Storia della rivista

immagine frontespizio del 1946
immagine frontespizio del 1946

Il primo fascicolo di Protestantesimo, pubblicato nel gennaio 1946, si apre con una premessa scritta da Giovanni Miegge. Egli presenta il nuovo organo di stampa come ripresa della rivista L’Appello, che dal 1935 fino alla soppressione (1944) aveva dato voce a una corrente di giovani pastori e laici i quali, ispirati dalla teologia di Karl Barth, mantenevano delle chiare distanze dal fascismo. La prima sede della rivista fu a Torre Pellice, dove Miegge viveva da quando, per motivi di salute, aveva lasciato la cattedra alla Facoltà valdese di Teologia. Accanto a lui, entrarono nella prima redazione Francesco Lo Bue e Gino Costabel.

immagine del frontespizio del 1948
immagine del frontespizio del 1948

Già nel 1948 la direzione passò al pastore Vittorio Subilia. Fu lui a introdurre sul frontespizio il simbolo delle tre croci circondate dalla scritta greca di I Cor. 1,23: «noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i giudei è scandalo, e per le genti pazzia». L’attualità di questo detto paolino risiedeva secondo lui nella sua capacità di porre in evidenza la crisi di un cristianesimo imborghesito traversale alle confessioni, «a Roma come a Washington», da un lato e dell’«dell’umanesimo storicistico-idealistico» d’impronta marxista dall’altro. Protestantesimo voleva essere voce profetica e critica in un «tempo post-cristiano», in cui la «cattedrale» di un cristianesimo pubblico e vincolante era al massimo un residuo folkloristico.

Risale ugualmente a Subilia lo stretto legame tra Protestantesimo e la Facoltà valdese: nel 1950 fu nominato professore di Teologia sistematica e in seguito abbinò l’insegnamento con la cura della rivista, un incarico mantenuto dopo la sua emeritazione nel 1976.

Protestantesimo rimase legata alla Facoltà valdese anche in seguito alla morte di Vittorio Subilia, avvenuta nel 1988. Ora si fecero carico della rivista i professori Giorgio Girardet (che era giornalista di professione) come responsabile legale e Bruno Corsani come direttore, fino alla sua emeritazione nel 1993. Successivamente, la direzione passò a Sergio Rostagno, che svolgeva questa funzione fino al 2003, e poi a Fulvio Ferrario (2004-2012), prima che passasse a Enrico Benedetto (2013-2020), anche lui professionista iscritto all’albo dei giornalisti. Attualmente la rivista è diretta dal prof. Lothar Vogel e dal prof. Benedetto come direttore responsabile.

Nel corso del tempo, la rivista Protestantesimo si è trasformata da organo dalla visuale ben precisa, cioè “barthiana”, a rivista teologica “pluralista”, impegnata a rappresentare le discussioni in corso nelle varie discipline teologiche e a informare i lettori e le lettrici del panorama editoriale italiano ed estero grazie alla sezione dedicata alle recensioni.

immagine frontespizio anno 2013
immagine frontespizio anno 2013

Negli ultimi anni i fascicoli dedicati alla teologia interculturale e alle questioni di genere hanno incontrato un particolare interesse, confermando così l’impegno a rimanere fedele alla vocazione di offrire spazio a visuali che non siano mere espressioni di religiosità convenzionale.